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Ammentos 2019

Ricordi di tre anni di medie dai gesuiti a Bonorva e Cagliari     di Gian Filippo Piras

 

Il prossimo 9 giugno si terrà a Cagliari presso la Facoltà di Teologia e Scuola dei Gesuiti l’Assemblea degli ex allievi gesuiti di tutta la Sardegna che in vario modo, chi alle medie, chi al Liceo ecc hanno avuto la fortuna di crescere, letteralmente, alla Scuola Apostolica della Compagnia di Gesù.

Dopo sessant’anni e passa dalla mia esperienza ricordare mi è un poco arduo, sebbene i ricordi sono più forti e precisi nel complesso della mia vita nella Compagnia molti particolari con il tempo sono scomparsi, ho la visione dell’insieme ma non nell’approfondimento. Cercherò di essere il più possibile vicino alla realtà dei fatti.

Ma come può un ragazzino di 10/11 anni conoscere una Scuola media inferiore dei Gesuiti e per lo più a Bonorva, un paese del sassarese lontano 190 km da Cagliari? Tutto ebbe inizio al mio paesino natale Siurgus Donigala dove usavo passare le vacanze estive ospite da mia nonna materna Bonaria o dai miei cugini Piras, figli di un fratello defunto di mio padre. Tutte le estati da giugno a settembre mi venivano a prendere e trascorrevano una bellissima esperienza paesana, tagliare il grano, andare sul carro a buoi, mungitura delle pecore, assistere alla lavorazione del formaggio, le fave, la vendemmia, i giorni passati dai ciabattini, dai fabbri dai falegnami..ecc una vita agreste lontana mille miglia dalla vita citadina.

Qui conobbi e divenni amico di ragazzi che erano stati o erano ancora allievi gesuiti di Bonorva, della vita di studio, gioco e socievole della scuola, esperienze emozionanti, di Padre Puggioni conoscitore di tutta la Sardegna e punto di contatto tra Cagliari, Chiesa di S.Michele e Bonorva. Rimasi affascinato da questi racconti, rientrato a Cagliari ne parlai con i miei genitori che disponibilissimi mi accompagnarano in via Azuni per un incontro con Padre Puggioni. Il suo carisma fece il resto, mi illustrò come arrivare a Bonorva, cosa mi aspettava, cosa portare di abbigliamento, con le sigle mi raccomandò e presto agli inizi di settembre mi ritrovai a Bonorva.

Mio padre aveva una modesta giardinetta Fiat e con mamma chiesero a mio zio fratello di mamma di accompagnarci, con un camioncino scoperto usato per trasporti, a questo mondo sconosciuto, così un giorno partimmo. Zio, zia, babbo, mamma e il sottoscritto verso una nuova avventura. Il viaggio fu lungo, al fine arrivammo e fummo accolti da Padre Sanna, aiutante dei ragazzi, persona estremamente simpatica e cordiale.

Iniziò così la mia vita di allievo gesuita circondato da tanti ragazzi miei coetanei e da quelli delle classi successive, dai Padri che insegnavano, dagli Assistenti, dal Rettore della Scuola Apostolica. Imparai presto a conoscere la Storia della Compagnia, il suo rigore di studio, il rigore di vita, la cultura, la vita di convitto fatto di levatacce, di orari rigorosi delle messa quotidiana, dello studio, del gioco, del vitto. Devo dire, che nonostante tutto il mio entusiasmo, il primo mese non fu facile essendomi subentrata una nostalgia della famiglia e i pianti erano giornalieri tanto che Padre Sanna telefonò ai miei per informarli e presto tornarono a Bonorva per trovarmi. Dopo lunghe chiacchierate con loro, rassicurato, li vidi ripartire senza più piagnistei anzi vergognandomi di averli preoccupati.

Mi immersi nello studio e nelle attività che si creavano, gli anziani avevano predisposto tra noi un Consiglio di Ministri con Presidente e Ministeri, io accettai quello alla Pubblica Istruzione che doveva occuparsi della Biblioteca cosa cui tenevo perché mi piaceva leggere moltissimo. Ben presto feci amicizia con tutti i compagni, con Dessalvi in primis di Cagliari e poi con tutti gli altri, provenienti dai paesini più diversi della Sardegna, Guspini, Desulo, Ollolai, Bolotana, Bitti, Mandas, Orotelli e tanti tanti altri paesi. Fu un incontro alquanto bello perché ci misuravamo ognuno nelle proprie esperienze…I nomi sono tanti, Liori, Casula Senior e Casula junior, Matta, Becciu e tantissimi altro che ora la memoria non mi soccorre.

Predisponemmo un Campionato di Calcio con magliette, io ero nella Virtus, si giocava in terreno duro pietroso ma il divertimento era tanto..Ricordo le scampagnate fuori Bonorva verso Rebeccu o verso la fonte di S.Lucia, passando tra freschi archi di piante…

LA GUIDA che conservo ancora oggi gelosamente con la dedica del Padre Rettore per il Premio di Religione, vinto….il 25.6.59

Furono anni di crescita spirituale e culturale, tanto bravi erano i Padri Docenti, alcuni severi altri meno, una preparazione che mi rimase e porto tutt’oggi, è incredibile ma è la verità…Rigore di studio, di preghiera di svago in un mondo lontano anni luce da quello che avevo lasciato a Cagliari.

Ricordo un particolare della vita della Scuola abbastanza comico, quando scoppiò l’epidemia di asiatica e decine di allievi erano a letto con febbre, esonerati da ogni impegno, io pur non avvertendo nessuna patologia della malattia mi dichiarai un poco febbricitante e fui spedito a letto in camerata, dove, per contagio mi presi per davvero la famigerata asiatica, così passai parecchi giorni a letto vero malato.

A Bonorva vi rimasi due anni scolastici la prima e la seconda media poi tutti trasferiti a Cagliari perché aperta la nuovissima sede di via Sanjust, completai il terzo anno. Finito l’anno scolastico mi rimaneva il proseguimento degli studi a Torino, un poco per via della ritrovata vita cittadina un poco per l’incognita della nuova vita in Piemonte decisi di abbandonare la Compagnia di Gesù.

Oggi mi ritrovo fiero di aver vissuto una vita tra i gesuiti, non rinnego nulla di quella esperienza, soddisfatto di essere stato un privilegiato, un Allievo Gesuita.

 

 
 
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