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 Viaggio in Spagna durante il liceo - dal 12 al 18 Agosto 1964   di Stefano Bergesio

Domenica 2 agosto. Partenza da Torino. Pranzo al Monginevro. Si dorme a Mane sotto il portico del parroco.

Lunedì 3 agosto. Siamo in Provenza. Genesio l’ha definita “pallidi colori colpiti dal Mistrale”. Un paesaggio fatto di viti e di sole. Il verde delle viti, reso più pallido dal sole forte, ma il tutto temperato dal vento caratteristico, il Mistrale. Si mangia poco dopo Tarrascona, e si dorme sotto le tende, presso un mulino che serve per tirare su l’acqua da un pozzo.

Martedì 4 agosto. Questa Provenza mi piace sempre di più. Oggi si attraversa Béziers, si mangia presso un torrente e ci si accampa ormai in prossimità di Lourdes.

Mercoledì 5 agosto. Si arriva a Lourdes. Confessioni, Messa (l’ho assistita di dentro la grotta). Si pranza a 8 km dai Pirenei. Dopo pranzo si entra in Spagna, nella Navarra, e si dorme a Javier, dai gesuiti.

Giovedì 6 agosto. Si visita il castello e la scuola apostolica. Siamo ancora tutti entusiasti per lo spettacolo di luci e suoni visto ieri sera al castello. Sebbene il testo fosse spagnolo, s’è capita la vicenda anche solo dalla musica e dalla illuminazione: era magnifico. Vedendo ora, dopo lo spettacolo, i paesaggi intorno al castello, il paesaggio della Navarra, se ne ha una sensazione ancora migliore: era veramente intonato quell’ardore di sentimento di Francesco a queste distese enormi di stoppie ardenti, di paesi abbarbicati alle colline, coi mattoni cotti dal sole. Si capisce come lo spirito di Francesco dovesse essere impetuoso, focoso, pieno di volontà. Si mangia a Pamplona, e si giunge in serata a Loyola, dove si incontra la pioggia, per la prima volta.

Venerdì 7 agosto. Abbiamo visitato la basilica e la casa di Sant’Ignazio che era senz’altro bella e suggestiva, se non fosse stata chiusa in una costruzione posteriore, dal gusto barocco ottocentesco. Ad ogni modo mi è piaciuta. Così incastonata nel verde della Guascogna, come Javier nel secco della Navarra, questa nel sole che rendeva tutto chiaro, luminoso, quella nella pioggerella che rinverdiva il paesaggio, Loyola mi è piaciuta senz’altro. Vi abbiamo pranzato, poi siamo partiti alla volta di Guetaria, sull’Atlantico. Qui abbiamo dormito dai gesuiti.

Sabato 8 agosto. Oggi, bel tempo! Si può fare il bagno. Bisogna però piantare le tende su di un poggio da cui si domina il Ratagnòn, la penisola a forma di topo che domina Guetaria: un bel posto senz’altro.

Domenica 9 agosto. Piove, bisogna partire. Le automobili ci raccolgono in fretta mentre siamo in giro per il paese, e si va a Bilbao dove si pranza e si dorme dai gesuiti.

Lunedì 10 agosto. Ieri abbiamo visitato il porto e abbiamo visto l’Atlantico per l’ultima volta. Si parte per Vitoria. Qui si pranza dai gesuiti e poi si visita la famosa cattedrale gotica. E’ veramente maestosa, con le sue arcate a sesto acuto, i pilastri che s’innalzano potenti ed eleganti. Il contrasto con le altre due chiese visitate, due chiese moderne, è stato evidente. La prima aveva resistito ai secoli, queste invece avevano già delle crepe nei muri, erano basse, funzionali ma non belle. Speriamo che altre chiese vengano a riempire questa epoca moderna, che un nuovo stile, degno della bellezza e della grandezza di Dio, venga ad aiutare l’uomo a salire a Lui. Alla sera arriviamo a Burgos, la capitale dei costumi spagnoli. Qua dormiamo dai gesuiti.

Martedì 11 agosto. Si visita Burgos: prima di tutto la cattedrale, con una facciata imponente e ricchissima. Veramente immensa, questa cattedrale: peccato che l’ampiezza iniziale, propria del gotico, sia stata interrotta dal coro barocco costruito successivamente proprio nel mezzo della chiesa. Abbiamo poi visitato due chiostri antichi, belli e molto raccolti. Lasciamo con Burgos i paesi baschi e torniamo in Navarra. Ci accampiamo nel villaggetto di Pedrola, a 30 km da Saragozza. E’ un bel paesino, povero ma sereno, dalle case color terra, dagli abitanti semplici e curiosi, ma sempre simpatici.

Mercoledì 12 agosto. Si giunge a Saragozza per pranzo. La visitiamo nel pomeriggio: io sono andato a vedere il santuario della Madonna del Pilar, molto famoso in tutta la Spagna. Si riparte e ci si accampa a 50 km da Barcellona.

Giovedì 13 agosto. Si sale su verso Monserrato: bellissima montagna, quella, fatta di pietre cementate assieme, e formanti dei massi strani. Qui abbiamo sentito i pueri cantores del convento dei benedettini. Poi dopo pranzo si scende verso Manresa. Si visita la grotta di S. Ignazio, e si riparte per Barcellona, dove si dorme dai gesuiti. Qui comincio a non stare bene.

Venerdì 14 agosto. Piove e non si riesce a visitare niente. Io rimango a letto. Dopo pranzo si parte per Gerona, dove si dorme in camere in un seminario.

Sabato 15 agosto. E’ il giorno dell’Assunta. Sto già un po’ meglio. Si passa la frontiera dopo aver pranzato sui Pirenei. Nonostante le molte sigarette si passa svelti. Dormiamo a Béziers, al centro cattolico.

Domenica 16 agosto. Oggi sto meglio. Facciamo il bagno a Sète dove pranziamo pure. Si dorme a Brignoles, dal parroco giovanissimo e simpaticissimo.

Lunedì 17 agosto. Si passa la frontiera italiana e si mangia dal signor Muratore (padre di Saturnino e Anselmo, attuali gesuiti) a Ventimiglia. Ci accampiamo ad Andora.

Martedì 18 agosto. Dopo il bagno e il pranzo si parte: ultima tappa. Si attraversa la Liguria e finalmente i bei prati verdi: ecco le file dei gelsi e dei pioppi, ecco le mucche, il profumo del fieno, e tutto ciò che ricorda il Piemonte! Arriviamo a Torino alle 19.30

 

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